Lo spam non rappresenta solamente una fastidiosa seccatura, ma, oltre a incidere sui profitti aziendali, può condurre a vere e proprie truffe di cybercrime. Nel McAfee Spam Report, l’analisi mensile che riguarda i trend e le minacce della posta indesiderata, McAfee ha infatti analizzato gli effetti dello spam sui centri di costo delle aziende, e alcune delle analisi all’interno del report di Marzo rivelano che:
- Lo spam costa alle aziende in media 182.500 euro l’anno (sulla base di imprese con 1.000 impiegati, assumendo un guadagno medio di 30 euro l’ora)
- Il costo per le aziende è approssimativamente di 41.000 euro ogni singola unità percentuale di spam (1%). In questo modo, se il filtro spam di un’azienda fornisce solo il 95% di protezione (e non il 99% ad esempio), questo inciderebbe fortemente sui profitti. Ogni singola unità percentuale conta.
Calcolo delle perdite in produttività |
|
Totale delle email per utente al giorno provenienti dall’esterno del gateway |
50 |
Percentuale a livello globale di email “cattive” (dati presunti per l’industria) |
90 |
Totale dei messaggi di spam per utente al giorno |
45 |
Percentuale di accuratezza dei filtri anti-spam generici |
95 |
Numero dei messaggi di spam che arrivano quotidianamente nelle caselle di posta |
2 |
Tempo in secondi che gli utenti impiegano per leggere ed eliminare lo spam e tornare al lavoro |
30 |
Costo della perdita in produttività al giorno per utente (dati presunti per un utente tipico che guadagna 30€/ora) |
0,50 € |
Produttività persa per impiegato l’anno |
182,50 € |
-
McAfee ha stimato una crescita dello spam del 20% nel corso di marzo, che è tipicamente uno dei mesi dell’anno maggiormente ricchi di spam.
- Anche i costi di storage aumentano al contempo per le aziende nella gestione dello spam
- A febbraio le email di spam “replica watch” si sono classificate al primo posto per lo spam più persistente, raggiungendo un picco del 20% del volume di spam globale.