Presentazione delle memorie
Le memorie si presentano nel tipico blister OCZ per le memorie di questa classe:
Ciascun modulo è costruito con l’utilizzo di 8 chip per lato aventi densità 64Mbitx8 (8Gbit=1GB), e per questi moduli sono utilizzati dei chip DDR2 Micron D9GMH (B6-3) che, grazie a un attento processo di selezione, consentono di raggiungere i timings 5-5-5-18 a DDR2-1150 MHz ovvero PC 9200 con la tensione di alimentazione di 2,40 volt.
Inoltre le memorie oggetto della recensione implementano la caratteristica denominata EVP (Extended Voltage Protection) che permette di sfruttare le ram al massimo incrementando il voltaggio fino a 2.4 V +/- 5%, quindi fino a 2.53 V senza invalidare la garanzia a vita fornita dal produttore.
Il kit monta un PCB a 8 strati che permette di distribuire al meglio le piste dei circuiti negli strati del PCB riducendo al minimo i cosiddetti “crosstalk”, ovvero le intersezioni delle piste dei circuiti, con un effetto benefico sulla integrità e sulla precisione dei segnali.
Il dato di targa che balza subito all’occhio è il generoso voltaggio di alimentazione che è ben al di sopra di quello indicato dallo standard JEDEC per le DDR2 (1.8 volt). Questo corrisponde ad una strategia mirata che tutte le maggiori case costruttrici stanno ormai adottando da tempo sui kit di RAM top di gamma, cioè quella dell’utilizzo dei chip di memoria più performanti, e di una selezione su tali dei chip per consentire di lavorare tranquillamente con dei valori fuori specifica.
Come tutti i kit basati su IC Micron D9, anche questo migliora le proprie prestazioni all’aumentare del voltaggio. In passato si è visto come con dei kit aventi dati di targa pari a 2.2 volt, incrementando il voltaggio erogato fino a 2.4-2.5 volt, in uso giornaliero si potevano facilmente superare le prestazioni garantite dal costruttore, impostando frequenze più elevate e timings più aggressivi. Con questo kit garantito dal costruttore a 2.45 volt si può aumentare il voltaggio erogato anche fino a 2.65 volt per ottenere delle prestazioni più spinte. Naturalmente questo pone un altro problema legato al fatto che la maggioranza delle schede madri non permette di erogare un’alimentazione così alta sulle RAM attestandosi su un valore medio di 2.4 volt. Quindi per un utilizzo da benchmark con questi kit di memorie è necessario avere delle schede madri con DDR2 volt-modding, oppure delle schede come le Asus Striker o Commando che permettono di superare i 3.0 volt di alimentazione sulle memorie. Per quanto detto prima questo chip (opportunamente raffreddato) incrementa ulteriormente le proprie prestazioni con voltaggi estremi.
La peculiarità di questo kit che balza subito all’occhio è l’utilizzo del nuovissimo dissipatore FlexXLC che oltre alla tradizionale struttura con placca a contatto dei chip memoria che allungandosi verso l'alto termina con 46 alette di raffreddamento, abbina un radiatore posto nella parte superiore del modulo. La funzione di tale radiatore è quella di dissipare il calore con un sistema di raffreddamento a liquido, che naturalmente non è a diretto contatto con i chip memoria, ma che attraversa il radiatore stesso consentendo un migliore smaltimento del calore prodotto. E’ una proposta al momento unica nel mondo delle RAM, che si differenzia da quella degli altri costruttori, come Corsair con la serie Dominator, oppure TeamGroup con il top di gamma della serie Extreme, che va a catturare l'attenzione di tutti quegli utenti già muniti di un sistema di raffreddamento a liquido e che pongono una grande attenzione al modding.